Si apre oggi il convegno nazionale di Beautiful Mind sui disturbi specifici dell’apprendimento

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Il designer Federico Alfonsetti tra i relatori: incontro in programma alle 18.30

Oggi e domani all’Hotel Alcide, in viale Marconi, a Poggibonsi (SI), si terrà la quarta edizione del Convegno Nazionale organizzato dall’Associazione Beautiful Mind.
Quando il problema è l’inclusione. DSA, BES, NDL. Evoluzione e cambiamento”: questo il titolo della rassegna, patrocinata da ARIPA TOSCANA e capace di coinvolgere professionisti provenienti da tutta Italia. Gli incontri in programma nascono con il fine di discutere e la voglia di confrontarsi intorno ad alcuni temi e ad altrettante difficoltà legate al mondo dei disturbi specifici dell’apprendimento, con lo scopo di contribuire grazie all’esperienza dei relatori, ad un momento di alta formazione. I lavori avranno inizio oggi 13 aprile alle ore 14.30 e si concluderanno alle 18.00 del giorno successivo.

Questa sera a partire dalle 18.30 sul palco a raccontare la sua esperienza, legata al font inclusivo EasyReading ci sarà il designer Federico Alfonsetti che non lesina commenti sulla partecipazione alla rassegna: «Il progetto che abbiamo realizzato con la EasyReading Multimedia S.r.l. parte dall’idea di un design inclusivo for all, per tutti, lo dice la parola stessa e questo calza a pennello con i contenuti e il titolo della manifestazione che questo pomeriggio ci vedrà protagonisti a Poggibonsi».
Cosa intende chiaramente lei con il termine inclusione, se parliamo di un testo scritto?
«La parola inclusione per quanto mi riguarda va tradotta nel desiderio di trovare soluzioni che contemplino le diversità di tutti, incluse le eventuali difficoltà dei singoli. Andrebbero accolte tutte le persone che si hanno di fronte, sempre, ognuna con la propria specificità».
Nel titolo del convegno, due parole chiave: Evoluzione e cambiamento. Cosa aspettarsi in un futuro prossimo?
«C’è da essere ottimisti perché questo è il modo migliore per far sì che le cose possano cambiare. Noto con piacere che intorno ai temi della dislessia, dell’inclusione, con i quali noi abbiamo quotidianamente a che fare con EasyReading, c’è una nuova sensibilità e attenzione pur rimanendo ben conscio che il lavoro che c’è da fare è ancora tanto, soprattutto sul piano della formazione nelle scuole».
Quando parliamo di EasyReading parliamo di un “concetto” in qualche modo artistico?
«Per rispondere alla sua domanda mi collego al concetto del design perchè mi pare il modo migliore per sottolineare come il nostro font non sia solo utile e agevolante ma anche bello e a confermarlo c’è, per fortuna, anche il riconoscimento che il Ministero dello sviluppo economico italiano ci ha concesso, sotto forma di incentivi proprio per il design innovativo. Preferiamo ragionare sull’innovazione e non sul bello o sul brutto».